domenica 17 aprile 2011

Ben venga il 2012


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21 Dicembre 2012. Scenari futuri, sopravvivenza alla catastrofe, data del cambiamento, salto evoultivo. Tanta acqua. Ufo. Trasformazione dell’umanità in senso spirituale. Inversione dei poli magnetici. Scioglimento dei ghiacci polari e innalzamento delle acque. Tsunami. Temporaneo arresto della rotazione terrestre. Pronunciata attività solare. Asteroidi, terremoti, eruzioni vulcaniche. Terza Guerra Mondiale. Fine del mondo. Maya, indiani d’America, Guru indù e guide spirituali del mondo intero. 

Tutti più o meno concordi nell’affermare che attorno al 2012, e con culmine nell’anno stesso e in particolare verso dicembre di quell’anno, ci attende una grossa opportunità di cambiamento. E c’è chi parla appunto di catastrofi, altri di rivelazioni importanti tali da mettere a dura prova la conscienza umana. Tutti comunque concordi nel definire quel che ci apprestiamo a vivere, come una preziosa opportunità di crescita.
Persino da ambienti scientifici iniziano ad arrivare i primi allarmi relativi ad una intensa attività solare iniziata nel 2003 che sta provocando intense tempeste radioattive in tutto il sistema solare. E qui sulla Terra, a quanto pare, si riscontra un notevole cambiamento del clima che è causa di disastri ambientali. 
Ancora, sempre in ambienti scientifici, si fa strada l’ipotesi di una prossima inversione dei poli magnetici, di una sostanziale modifica dell’asse terrestre e del temporaneo arresto della terra, proprio come preannunciato dal Calendario Maya che afferma che ogni 12960 anni avviene una inversione dei poli nord-sud terrestri, segnando la fine di un’era. Il 21.12.2012 dovrebbe avvenire, secondo il calendario Maya, la prossima inversione.
Anche l’economia e la politica mondiale destano non poche preoccupazioni. Incombe lo spauracchio di una guerra estesa, di tipo nucleare, pare tra l’occidente e il mondo arabo, a causa, manco a dirlo, delle solite lotte tra poteri forti. 
Di più, la crisi economica di cui ancora sentiamo gli effetti… 
Insomma, tempi duri ci aspettano. C’è chi sostiene che la popolazione mondiale, alla fine di questi eventi, all’alba del nuovo giorno, sara ridotta del 70% circa.
Le ipotesi sono numerose e anche se le diversi fonti citano diverse cause del cambiamento, tutte sono più o meno sicure che qualcosa di enorme ci attende.
Il mio Guru, anche lui, è tra quelli che hanno lasciato qualche allarme in merito, dicendo che la salvezza è possibile ma che salvezza non deve necessariamente significare vita. Considerando il nostro pianeta un essere vivente e ipotizzando un suo balzo evolutivo, vorrebbe dire che tutta quella parte di umanità non in grado di seguire la Terra nel suo cambiamento di coscienza, dovrà perire (e rinascere su pianeti in sintonia con la loro coscienza). Allo stesso modo chi sulla terra ha già una coscienza superiore potrebbe perire per rinascere su pianeti dalla coscienza più elevata. 
E poi c’è la teoria sui bambini indaco, cristallo e arcobaleno, considerate le guide che dovranno far risorgere l’umanità. 
Insomma, se ne dicono tante e in tutto il mondo gruppi di persone si stanno preparando, logisticamente e spiritualmente ad affrontare i tempi duri. (Esistono anche siti internet in merito, eccone uno
Tempo fa, spinto dalla curiosità, ho seguito anche io una conferenza, un corso più che altro, relativamente ai tempi duri che ci aspettano. Il corso era incentrato non tanto sul tipo di catastrofe in arrivo ma piuttosto sul modo in cui ognuno di noi potrebbe, e dovrebbe, organizzarsi. Scorte d’acqua, purificatori d’acqua, acquistare piccoli terreni da coltivare per rendersi autosufficienti, abituarsi ad affrontare periodi di digiuno etc.

In effetti, immaginando uno scenario simile, viene facile chiedersi cosa succederebbe nelle ore successive. Mi vien da pensare, per dirne una, all’inversione della rotazione terrestre. La teoria dice che la rotazione si arresterà per tre giorni prima di ripartire in senso inverso. Mi vien da immaginare 3 giorni in cui una faccia del pianeta resterà esposta al sole. Mi vien da pensare ai rifornimenti alimentari che non raggiungeranno più i supermercati perché la crisi non riguarderà una singola nazione ma il mondo intero. Siamo abituati a vedere gli aiuti umanitari partire in soccorso delle nazioni che affrontano terremoti, tsunami ecc ma nel caso del mondo intero? Che succederebbe? 
Alcuni gruppi iniziano a far scorte dicendo che offriranno aiuto a chiunque ne chiederà. E dunque se con le scorte messe da parte 10 persone potrebbero nutrirsi per 3 giorni (dico per dire), se fossero 100 – 1000 persone a chiedere aiuto? 
E allora mi chiedo come reagirebbe l’umanità nei confronti dell’umanità in una tale evenienza. Siamo pronti ad aiutarci l’un l’atro? O piuttosto che chiedere e offrire aiuto finiremmo con lo spararci a vicenda per un tozzo di pane. Mi faccio questa domanda ogni volta che, al mattino, salgo sul treno per andare al lavoro e vedo la gente spintonarsi e correre per trovare un posto a sedere da occupare per quei 30 minuti di viaggio. Mi pongo questa domanda ogni volta che mi tocca assistere a liti perché devono valere solo le proprie motivazioni. Me lo chiedo in questi giorni quando in TV o in radio o sui giornali mi tocca leggere opinioni relative al modo in cui rimandare a casa immigrati che fuggono dalla guerra. C’è chi chiude le frontiere e c’è chi, a sproposito, se ne esce con parole tipo “Non possiamo ancora sparar loro contro”. 

E mi chiedo in che modo reagiremo quando vedo che non siamo in grado di perdonare, di essere comprensivi e tolleranti verso i sentimenti altrui. Non sappiamo cercare il dialogo e finiamo col non riconoscere dove sta l’amore vero scambiandolo per finto buonismo. 
E dove sono i bambini indaco in tutto questo? Queli veri intendo. 
Non so, c’è molta confusione ma ammetto di essere un tantino schifato da quel che siamo diventati e allora non posso che arrivare alla conclusione che se deve davvero arrivare, ben venga il 2012.

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