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“L’oscurità è solo l’ombra della mano che la Madre Divina tende con tenerezza”
Paramahansa Yogananda
Queste parole mi fanno venire in mente un racconto che ho letto di recente. Non ricordo dove l'ho letto e quindi non sono in grado di copiarne il testo ma, in sintesi, questo è il contenuto:
Un sultano aveva nella sua corte un consigliere molto saggio. Ne apprezzava i consigli. Teneva in gran considerazione ogni sua parola. Un giorno andarono a caccia con l’arco e nello scoccare una freccia, a causa di un incidente, il sultano perse un dito. Disperato e adirato per quanto successogli, interrogò il visir, suo consigliere, il quale senza perder tempo rispose “Tutto è per il meglio”.
Il sultano, furibondo, considerò un affronto questa risposta e, dimentico della saggezza del visir, lo fece imprigionare nelle segrete del suo palazzo.
Passò del tempo durante il quale la ferita guarì. Il sultano organizzò così una nuova uscita di caccia. Durante l’inseguimento della preda si addentrò troppo profondamente nella foresta e, fattosi oramai buio, fu incapace di ritrovare la via del ritorno. Si perse.
Quella notte, notte di luna piena, una tribù primitiva che viveva nella foresta e che nelle notti di plenilunio era solita celebrare dei riti sacrificando esseri viventi, si imbatté nel sultano facendolo prigioniero.
Lo portarono al villaggio con l’intenzione di usarlo come vittima sacrificale. Lo spogliarono e nel cospargergli di oli il corpo notarono che gli mancava un dito. Lo allontanarono e lo liberarono non considerandolo degno, imperfetto, per essere offerto ai loro dei.
In quel momento il sultano ricordò le parole del visir “Tutto è per il meglio”.
Ritornato a palazzo si affrettò a far liberare il suo consigliere e ordinò che venisse condotto innanzi a lui. Si scusò perché, palesemente, il visir aveva avuto ragione: la vecchia disgrazia si era tramutata nella sua salvezza.
Eppure una cosa il sultano non riusciva proprio a comprendere. Se tutto è per il meglio, dove si celava, nella loro vicenda, il meglio per il visir, ingiustamente incarcerato?
Il visir rispose:
“Semplice, mio signore, se voi non mi aveste imprigionato, sarei rimasto al vostro fianco durante la seconda battuta di caccia e mi sarei perso con voi e con voi anche io sarei rimasto preda della tribù. Mentre voi sareste stato liberato per la vostra menomazione, io sarei stato sacrificato agli dei al vostro posto.
Come vedete, tutto è per il meglio”.
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