giovedì 2 settembre 2010

Disarmato e con le spalle al muro

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Disarmato e con le spalle al muro. Tutto quel che potevo è stavo fatto. Non è tanto. Poco mi è stato concesso di fare. Molti sono i limiti che mi son stati imposti. Malgrado ciò, ho agito sempre con onore e rispetto dell'avversario.

Disarmato e con le spalle al muro. Il plotone d'esecuzione è già di fronte a me. Già imbraccia il fucile e guarda al mirino mentre tutte le armi mi sono puntate contro. Il nemico è incerto ma farà quel che dovrà fare.

Disarmato e con le spalle al muro. Ho accettato la mia sorte. Ma quando la morte è solo più una certezza, quando ormai desidero la fine come fosse la liberazione da un'agonia imposta, dal martirio dell'inazione, il nemico continua a guardare nel mirino, sfiorare il grilletto, senza accenno alcuno a voler andare fino in fondo.

Disarmato e con le spalle al muro chino il capo in un ulteriore gesto di resa. Non cerco pietà, no. Voglio morire. Voglio essere libero dalle catene che in questi ultimi giorni di vita mi hanno imbrigliato a un me stesso mai così reale eppur mai così limitato.

Disarmato e con le spalle al muro, una lacrima solca il mio viso. Non è paura. E' dolore. Il sole brucia. Spara, mio dolce giustiziere. Spara, mio stoico nemico. Non è più tempo di rispetto e sincerità. Quel che è stato fatto ormai è storia. Non è tempo per ripensamenti. Spara!

Disarmato e con le spalle al muro. Bang. Bang. Bang. Un colpo, due , tre...centrano il mio cuore e mettono fine a tutto. I colpi mi fanno muovere un leggero passo indietro. Gli occhi mi si alzano al cielo e accennano un timido sorriso. Le labbra vorrebbero pronunciare un ultimo suono ma ho un polmone bucato. Non arriva aria alle labbra. Sì, è così che immagino sarà. Ma ancora tutte le armi hanno i caricatori pieni.

Disarmato e con le spalle al muro…

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