domenica 5 settembre 2010

Meglio la confusione o la chiarezza?

Ok. Adesso basta. Ma basta veramente. Il fondo l’ho raggiunto e per un po’ ho pure scavato. È vero mi sento deluso. È vero, mi sento un po’ solo in questo periodo di sconforto. Ma io non sono solo. Mai. E so pure di aver tanto da offrire sotto tutti i punti di vista.

Oggi voltiamo pagina. Oggi chiudiamo la fase che mi vede racchiuso in un “bolla di negatività”. Facciamo scoppiare la bolla e aggrappiamoci a persone e cose realmente importanti. Quelle per cui val la pena lottare.

Da loro non mancherà aiuto. Non mancherà soccorso. Non mancherà una parola di conforto.

Aggrappiamoci poi all’unica forza che mai ci lascerà soli. Dio. I Maestri. La Madre Divina. Aggrappiamoci dunque a quel concetto “Io sono Lui” che porto ogni giorno con me in meditazione. Se io sono Lui e tutto è Lui, io sono pure tutto. E dunque infinito.

È fede. Ma la fede non sta oltre la ragione. Se la ragione è assente, l’unica cosa che sappiamo è che “io” vivo. Ma questo “io” è qualcosa che va oltre le limitazioni di corpo, mente , tempo e spazio. Se io sono vivo allora tutto il resto, qualunque altra cosa, deve esserlo pure.

È la mente che inganna. Ci identifichiamo con la mente e questo causa confusione ma indagando più profondamente sulla vera natura dell’individualità, ci chiediamo “chi possiede una mente?”. E una volta posta questa domanda, si percepisce che la mente non esiste per nulla, per cui essa svanirà e con lei tutta la confusione svanirà pure.

È complicato da fare. Ma il concetto basilare è semplificabile con una metafora. Non possiamo liberarci della nostra ombra ma non abbiamo neppure alcun bisogno di credere che essa sia ciò che siamo realmente.

Se illudiamo noi stessi identificandoci solamente con la mente, negheremo il nostro vero Sé. Tutto ciò è peggiore persino del suicidio, poiché in quel caso si uccide solo il corpo, ma qui si uccide il Sé.

Cercate il Sé e l’Io sparirà.
Facciamo sì che la mente si soffermi su questo fatto ed essa sarà illuminata e perderà la sua arroganza.

Aggrappati a Me!
AbbracciaMi con il cuore e con la mente!
Così dimorerai certamente in cielo con Me.
Ma se la tua mente si scoraggia di fronte a tali altezze,
Se ti manca la forza di fissare corpo e anima costantemente su di Me,
Non disperare!
Offrimi dei servizi meno elevati!
Cerca di raggiungerMi pregando con volontà costante.
E se non puoi pregare incessantemente,
Lavora per Me,
Impegnati in opere a Me gradite!
Poiché colui che si impegna in opere giuste per amor Mio,
Alla fine Mi raggiungerà!
Ma se pure in questo il tuo cuore timoroso fallisse,
OffriMi il tuo fallimento.
Bhagavad Gita


La mia vita è soltanto amore. Ma gli impegolamenti romantici, non importa quanto ben definiti, quanto ben intenzionati, invariabilmente degenerano in auto amore – identificazione con il corpo e la mente.

Con questa identificazione e concentrandomi solo su mente e corpo, rimango in uno stato di separazione e di ignoranza. Questo è quel che ho vissuto in questo periodo. Che ha distolto la mia concentrazione dal Sé.

Ma ora, che ho di nuovo in mano me stesso, mi rendo di nuovo conto della causa della confusione, abbandono così ciò che mi trattiene dall’amare veramente e nel giusto modo.
La separazione creata dalla mente se ne andrà. Con essa, tutti i problemi.

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