sabato 30 aprile 2011

Compassione e tolleranza. Tutta la vita!

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Oggi ho deciso di citare me stesso. Quelle sotto sono alcune parole scritte in un post, in questo stesso spazio, mesi fa.

E allora mi chiedo anche se nell’agire nel modo più nobile, da parte nostra, sia incluso pensare alla crescita spirituale di chi ci sta accanto. Voglio dire, è giusto, quando ne abbiamo gli strumenti, aiutare una persona cara a bruciare un nodo karmico? È giusto donare alle persone di questo mondo un po' di fiducia nelle persone di questo mondo?

Io credo che anche questo rientri a pieno titolo nei compiti che ognuno di noi dovrebbe svolgere nel suo cammino evolutivo e farò di tutto, qualora me ne sarà concessa l'opportunità, per aiutare chiunque incroci la mia strada e ne abbia bisogno, perché infondo penso che non già per caso ma per riposte ragioni la loro e la mia strada, una volta incrociatesi, inizino a camminare parallele.

Pensare troppo non ci fa granchè bene. Ed è proprio quello che da troppo tempo continuo a fare. Ho provato a donare e donare e donare amore e sorrisi ad una situazione che, probabilmente, non desiderava il mio amore e i miei sorrisi e il mio affetto. E non riuscivo ad accettare la cosa perché non comprendevo come l’amore, che considero la panacea per tutte le afflizioni, non potesse esserlo anche per il mio problema. Non capivo come non potesse essere accettato il mio desiderio di aiutare.


Ama e servi tutta l’umanità. Assisti tutti.
Sii allegro, sii cortese, sii una dinamo d’irrefrenabile felicità
Riconosci Dio e il buono in ogni viso. Non c’è santo senza un passato, non c’è peccatore senza un futuro.
Loda ognuno. Se non puoi lodare qualcuno…lascialo uscire dalla tua vita.
Sii originale, sii inventivo.
Osa, osa e osa ancora.
Non imitare, sii saldo, sii eretto. Non appoggiarti alle staffe prese in prestito da altri.
Pensa con la tua testa. Sii te stesso.
Tutte le perfezioni e le virtù di Dio sono nascoste dentro di te: rivelale.
Il Saggio, pure, è già dentro di te: rivelalo.
Lascia che la Sua grazia ti emancipi.
Fai che la tua vita sia quella di una rosa: pur silente essa parla il linguaggio della fragranza. (*)


Oggi forse la strada è meglio illuminata e comprendo che quando l’affetto e l’amore vengono rispediti al mittente, allora forse è meglio utilizzare quell’amore e quell’affetto laddove sono più necessari.
La compassione e la tolleranza nel mio cuore non avranno comunque fine e non smetteranno di brillare neppure per chi non risponderà con le stesse “armi” ma devo accettare che "qualora non me ne sarà concessa l'opportunità" e se non si può lodare qualcuno…lasciarlo uscire dalla propria vita, è quel che si deve fare.

*Shrii Babaji 

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