domenica 1 gennaio 2012

Difendimi dalle forze contrarie


Letteratura

Ululo orrore, abisso d'angoscia:
dilaga l'armata. Straripa dal campo
marea vasta, fulminea di gente al galoppo.
La vedo! È spia quel volo di polvere in cielo:
non ha voce, ma parla sicuro, non mente.
La mia terra è preda di zoccoli cupi.
S'insinua il rombo, s'impenna, rugge:
un'acqua a schiantare la rupe, diresti,
trionfante. Dèi, oh, dee, sperdete
quest'alba di male.
Urlio varca la cinta.
Barbaglio di scudi. Il nemico si muove
schierato, ritma il passo su Tebe.
Chi farà scudo? Chi potrà arginare,
un dio, una dea? Che altro mi resta
se non adorare, prostrata, i Potenti?
O Maestà benedette,
culmina l'ora d'abbracciare le sante effigi.
Pianto su pianto: vano l'indugio.
Vi giunge o non vi giunge battito di scudi?
Se non oggi, quando intrecceremo suppliche
fatte di veli e ghirlande?
Ho negli occhi il tumulto: non è cozzo
di lancia solitaria!
Che decidi? Rinneghi, vecchio dio del paese,
o Ares, la tua Tebe?
O potente Elmo d'Oro, volgi gli occhi alla terra
che un tempo legasti al tuo affetto.

str. I
Celesti patroni di Tebe
apparite, guardate quest'ala di donne
che fa voti per non essere schiava.
Rigurgita, accerchia la cinta,
marea di eroi.
Spumeggiare di creste, ai soffi rabbiosi di Morte.
O cosmica Potenza, Zeus padre
sbarra senza spiragli
l'assalto predone.
E gli Argivi attanagliano
la fortezza di Cadmo: orrore,
lame nemiche! In bocca ai cavalli
le briglie battono ritmo omicida.
Sette eroi - gemme in mezzo all'armata -
corazze irte di picche, ai sette varchi
si schierano: ciascuno al suo posto fatale.

ant. I
Figlia di Zeus, Potenza che nel sangue
hai la lotta, fa' barriera al paese
o Atena! E tu, o Santo, che cavalchi
e reggi l'abisso con l'arma che arpiona,
Posidone sciogli, sciogli noi dall'angoscia!
E tu, Ares, veglia sul borgo che ha Cadmo
nel nome: fa' capire ch'è tuo, che l'ami!
Tu Cipride, radice materna del sangue
storna ogni male: da te
noi siamo sorti, e a te ricorriamo
col canto in cui vibra
il tuo nome divino.
E tu, dio del Lupo, fatti sterminatore del lupo
armato nemico...
E tu, figliuola di Leto, arma il tuo arco.

str. II
Fragore di ruote accerchia la rocca
lo sento! O Maestosa Era
ululavano i perni per lo sforzo degli assi:
Artemide mia
l'aria pulsa folle squarciata di dardi.
Che accadrà della patria? Che ne sarà?
Fin dove dio sospinge il limite estremo?

ant. II
Sassaiola bersaglia gli spalti, lassù:
o Apollo mio!
Rombo di piastre metalliche, ai varchi.
Esaudisci, tu che al cenno di Zeus
risolvi con fine solenne la guerra,
sul campo.
E tu, santa, benedetta Onca fuori le mura
salva il tuo sacrario dalle sette porte!

str. III
Dèi, dèe, cosmiche Forze
Potenze estreme
scolte ai baluardi della patria
non tradite il paese segnato dal ferro
all'armata che parla straniero.
Esaudite - come è santo e giusto -
queste donne in preghiera, con le palme protese.

ant. III
Oh mie Potenze divine
curvatevi su Tebe, salvatrici
splendete di luce d'amore.
Prendetevi a cuore il popolo devoto
e se il cuore vi spinge, lo porrete in salvo.
Fate mente, vi prego, ai riti solenni
in cui si consuma l'amore di Tebe.

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Eschilo
I sette contro Tebe

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