giovedì 5 gennaio 2012

Meditazione e mente

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Il cane del vicino inizia ad abbaiare e la tua mente si mette in funzione: ti viene in mente un cane che avevi da bambino, e all’improvviso la mente balza sul ricordo di un tuo amico che aveva a sua volta un cane, quando eravate ragazzi... e dall’amico alla scuola…all’insegnante…la mente cavalca e non sai dove ti potrà portare.
E tutto è iniziato con un cane che abbaiava, e che non sa nulla di te.
Ogni pensiero ha una volontà propria e insiste per restare se stesso. Non vuole essere confuso con gli altri, non vuole che tu intervenga o interferisca. Se lo fai, resiste, protesta.

La meditazione, spiega lo Zen, è la capacità di stare seduto in silenzio. Bisogna, spiega, semplicemente sedere in silenzio, senza fare nulla.

La cosa più difficile al mondo è sedere in silenzio senza fare nulla. Ma quando avrai capito il segreto, quando capirai il trucco…ohh…splendore!

All’inizio ti sentirai assonnato, molti pensieri si affolleranno nella tua mente, molte cose accadranno. La mente muove le sue pedine.
Dirà: “Perché sprechi il tuo tempo? Avresti potuto guadagnare dei soldi. Andare al cinema. Divertirti. Vedere gli amici. Guardare la tv, ascoltare la radio, leggere un giornale. Perché sprechi il tuo tempo?”

La mente ti darà mille ragioni e metterà in atto ogni trucco: ti allucinerà, ti darà sogni, visioni, ti farà addormentare. Farà tutto il possibile per farti alzare e fare altro. Per non farti meditare. Ma se persisti, un giorno sorgerà il sole. La mente si sarà stancata di te, di provare a intrappolarti. E la farà finita. Non ci saranno più sogni, ombre, visioni, pensieri. Semplicemente sarai seduto senza far nulla. Tutto sarà silenzio. Pace. Beatitudine. Sarai entrato in Dio, nella verità.

Tremano, sono instabili
Vagabondano a loro piacimento.
È bene controllarli.
E padroneggiarli porta la felicità.

Osserva. Vedrai la mente tremante e i pensieri che si affollano e si inseguono l’un l’altro: logici, illogici, significativi, insignificanti.

Prova una volta a sedere in camera tua dopo aver chiuso la porta e inizia a scrivere i pensieri che ti vengono in mente così come ti vengono in mente. Scrivi quello che vedi. Non dovrai mostrare a nessuno quello che scrivi, non curarti della forma o dell’ortografia. Scrivi tutto così come si affaccia alla tua mente. Fallo per quindici minuti e rimarrai perplesso.
“Che pensieri scorrono nella mia testa?” Dirai. E forse penserai di essere pazzo.

Ogni pensiero ha una volontà propria e insiste per restare se stesso. Non vuole essere confuso con gli altri, non vuole che tu intervenga o interferisca. Se lo fai, resiste, protesta. E tu, la tua mente, giudica. Giudica tutto. Giudica in base a quello che dicono gli altri. O che gli altri ti hanno insegnato, ma ugualmente penserà di essere lei a pensare. Dovrai imparare ad essere più consapevole, più attento, a osservare di più. Con attenzione, con precisione e accuratezza. Quando inizierai a vivere in base alla tua consapevolezza, e ad essa ti affiderai, conseguirai la libertà.
Libertà è avere il controllo sulla propria mente, che non è tua, perché ti è stata data dagli altri, in singoli frammenti. Una parte di essa appartiene a tua madre, una parte a tuo padre, ai tuoi fratelli, e così via…al prete, all’insegnante, ai libri che hai letto, ai film che hai visto. Frammenti raccolti da una infinità di fonti. Ma una sola cosa in te non è mutuata dai fattori esterni, la tua consapevolezza, la tua presenza attenta. Fondati su di essa e non dipendere mai dalla tua mente. Diventa indipendente dalla mente e dipendi esclusivamente dalla consapevolezza.

Ma quanto sono sottili,
quanto elusivi!
Il compito è acquietarli,
e governadoli trovare la felicità.

Non è un lavoro semplice. È arduo, perché la mente è oltremodo astuta e i pensieri, sottili.
La mente non è semplice, è complessa, sottile, estremamente elusiva. Se cercate di afferrarla, vi troverete in difficoltà. Se la spingete fuori dalla porta principale, rientrerà dal retro. Se la volete controllare e reprimere, inizierà ad operare dall’inconscio.

Il compito è acquietarli, e governandoli trovare la felicità.

È acquietandoli che si governano, non è governandoli che si acquietano. Come prima cosa dovete acquietarli, come prima cosa dovete fermarli.
E per fermali, si devono semplicemente osservare in silenzio, senza giudizio, senza dire: “Questo è buono, questo è cattivo”. Nel momento il cui li definisci ”buono” o “cattivo”, sei balzato nel pantano. La mente ti ha già avvinghiato, ti ha già intrappolato.
Osserva semplicemente! Siediti e limitati ad osservare…affiora il pensiero di uccidere qualcuno e tu godi al pensiero di uccidere qualcuno.
Questa è una parte della tua mente.
Un’altra parte dice: “Questo è male, questo è peccato. Non dovresti neppure pensare una cosa simile, persino pensarci è un peccato”. È un altro aspetto della tua mente e tu ti identifichi con questo pensando che sia la tua coscienza. Ma non lo è. È qualcosa di indotto in te, è quanto ti circonda e il prodotto della sua influenza.

Sii innocente! Osserva semplicemente. Osserva entrambe le cose.

Una parte della mente dice “Uccidi quell’uomo, ti ha insultato”.
Un’altra dice: “Questo è male, questo è immorale. Precipiterai nell’inferno e soffrirai e verrai punito!”
Sappi che anche questo secondo pensiero è parte della mente e non c’è scelta fra due frammenti della stessa mente.
Osservali entrambi, godi di entrambe le cose. Osserva la contraddizione della mente, non identificarti con nessuna delle due parti.

Ricorda che l’ego vuole identificarsi con la parte buona, la parte morale: “Guardate, io sono contro l’assassinio. Non lo approvo affatto”.

Ma questo significa che sei stato messo in trappola. Sei ancora uno schiavo.

L’uomo veramente libero è libero sia dal bene che dal male. È oltre il bene e oltre il male. È semplice consapevolezza. E null’altro.
Se riesci semplicemente ad osservare, senza identificarti, piano piano la tua mente si acquieterà. Così i tuoi pensieri. E in quell’acquietarsi sta il tuo potere. Un giorno la mente sarà completamente svanita, sarà diventata totale immobilità, e tu sarai il sovrano.

E quando la mente non esiste più, entrerai nel cuore. Scivoli fuori dalla mente, fuori dalla presa della mente. A quel punto il cuore, la grotta del cuore, sarà il tuo palazzo.

La mente è un sottoprodotto della società; il cuore è un’estensione di Dio.


Quanto sopra è una mia "libera" estrapolazione ricavata da un discorso di Osho ai suoi discepoli.
Le parti evidenziate sono citazini di Osho al Dhammapada di Gautama il Buddha 

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