mercoledì 7 dicembre 2011

La Bozzola

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Oggi sono stato al Santuario della Madonna della Bozzola. C'ero stato solo una volta, in passato, ma c'era una funzione in corso. Oggi però sono riuscito a sedermi per un po', osservare la statua della Madonna e i dipinti. Pregare per conto mio. Pregare per chi mi ha parlato di questo santuario. Pregare per chi ha fatto in modo che qualcuno mi parlasse di questo santuario. Pregare per chi mi ci ha portato. Pregare per una piccola Luna che oggi ha lasciato il corpo. Pregare per me. Mi sono genuflesso e prostrato ai piedi della Madre, incurante di chi mi osservava.


Nel santuario, oggi, mi sono sentito accettato. Mi sono sentito puro e bambino. Mi sono posto le domande che mi ponevo, bambino, osservando le statue e i crocifissi.

Ho pianto come un bambino. Addolorato. Triste. In difficoltà. Dapprima. Ma dopo un po', per un po', un po' di conforto è arrivato. Puntuale. Caldo. Benedetto.

Vorrei riuscire a sorridere e gioire del fatto che così spesso riesco a sentirmi tra le braccia di Dio e della Madre. Ma la mente corre, è sfuggente e troppo spesso naviga i mari dell' autocommiserazione e della paura.
E in quello stato la mente, mente.

Mi manca un po' la meditazione in compagnia. Mi manca un po' suonare kirtan e canti devozionali. La pratica spirituale in compagnia. Il satsang in compagnia di fratelli di questa e d'altre vite. Ma ho ancora tanto amore nel cuore. E non mollo.

Where there is Love there is no effort (Mata Amritanandamayi).

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